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GDPR: al via la nuova stagione di controlli e ispezioni tra Garante Privacy e Guardia di Finanza

E' stato siglato a fine marzo a Roma tra il Comandante Generale della Guardia di Finanza, Gen. C.A. Giuseppe Zafarana, e il Presidente dell’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali, Prof. Avv. Pasquale Stanzione, il rinnovo del Protocollo d'intesa tra le due Istituzioni.


Il nuovo accordo ha la finalità di rafforzare le preziose sinergie in essere finalizzate al miglioramento dell’efficacia complessiva delle attività connesse alla vigilanza sul rispetto delle norme che disciplinano la tutela dei dati personali.


Il livello di collaborazione tra le due Istituzioni, come emerge dall’esame delle relazioni annuali presentate dal Garante al Parlamento, è sempre stato eccellente e costituisce una best practice unica a livello europeo.


La sinergia con il ruolo attivo del Gruppo Privacy del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza ha consentito, in questi anni, all’Autorità Garante di avvalersi di un dispositivo di controllo flessibile ed articolato, in grado di integrare l’attività ispettiva svolta direttamente dal competente dipartimento dell’Autorità e ha reso possibile lo svolgimento, efficace e tempestivo, di tutte le verifiche in loco che si sono rese necessarie per garantire il rispetto della protezione dei dati personali su tutto il territorio nazionale, anche avvalendosi dei Reparti del Corpo dislocati sul territorio e coinvolgendo le altre articolazioni del citato Nucleo per tutte quelle attività di accertamento che hanno richiesto e richiedono un’elevata specializzazione in ambito telematico.

Il Regolamento UE n. 2016/679 c.d. GDPR prevede infatti, all'rt. 58, dei penetranti poteri di indagine che ricomprendono la possibilità:

- di ingiungere al Titolare del trattamento dati e al Responsabile del trattamento di fornire ogni informazione di cui necessiti per l'esecuzione dei suoi compiti;

- di condurre indagini sotto forma di attività di revisione sulla protezione dei dati;

- di notificare al Titolare del trattamento o al Responsabile del trattamento le presunte violazioni del GDPR;

- di ottenere, dal Titolare del trattamento o dal Responsabile del trattamento, l'accesso a tutti i dati personali e a tutte le informazioni necessarie per l'esecuzione dei suoi compiti;

- di ottenere accesso a tutti i locali del Titolare del trattamento e del Responsabile del trattamento, compresi tutti gli strumenti e mezzi di trattamento dei dati, in conformità con il diritto dell'Unione o il diritto processuale degli Stati membri.

Il nuovo protocollo di intesa disciplina i profili di collaborazione nel settore delle ispezioni (art. 1), della pianificazione e verifiche periodiche (art. 2), degli esiti degli accertamenti (art. 4); del personale della Guardia di Finanza impiegato presso il Garante (art. 5), del segreto di ufficio (art. 6), disposizioni amministrative sugli oneri per il singolo soggetto militare impiegato. Prevede inoltre la messa a disposizione di nuove unità di personale della Guardia di finanza presso l’Autorità e, inoltre, dal punto di vista strategico, la possibilità per il Garante Privacy di avvalersi di personale specializzato del Corpo anche per la conduzione di ispezioni congiunte con altre autorità estere.

Il Protocollo chiarisce come si sviluppa la collaborazione della Guardia di Finanza nell’ambito ispettivo ed è di notevole interesse in quanto dimostra lo sforzo dell’Autorità Garante, la cui visione in ambito ispettivo non sarà solo concentrata sulle violazioni ma su come l’organizzazione dimostri di essere Accountability nelle proprie attività quotidiane. Per questo motivo costituisce, dunque, uno strumento di deciso potenziamento delle linee di presidio della legalità nel mercato dei beni e dei servizi, a tutela di tutti i cittadini, in un segmento tanto importante quanto delicato, anche in ragione della potenziale vulnerabilità di dati personali e sensibili, ove non trattati secondo le vigenti disposizioni.


Se fino ad oggi hai sottovalutato l'importanza di mettere in regola la tua attività con le disposizioni GDPR, non hai promosso la formazione e l'informazione dei tuoi dipendenti/collaboratori, pensando che con molta probabilità non avresti ricevuto controlli da parte delle Autorità, è giunta l'ora di valutare bene i rischi in cui stai incorrendo.


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